“Per ora voglio solo godermi l’estate ma presto vorrò dire la mia in ogni sede. Da uomo che è stato demolito, soprattutto professionalmente, da una stampa non degna di un Paese civile”. E’ arrivata dal tribunale di Roma l’archiviazione per Gianluca Gemelli e gli altri indagati nel filone siciliano dell’inchiesta Tempa rossa.
L’ex commissario di Confindustria Siracusa, ed ex compagno dell’allora ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi (dimessasi a causa dello scandalo), era stato iscritto nel registro degli indagati a Potenza per traffico d’influenze illecite, associazione a delinquere e corruzione nell’ambito dell’inchiesta petrolio partita nell’aprile 2016 dal centro Oli di Viggiano.
Per l’imprenditore siciliano Gemelli è la fine di un incubo del quale ritiene responsabile la stampa: “La procura ha fatto solamente il proprio dovere: era un’indagine, è stata trattata sui giornali come una condanna”.
La crisi che è derivata da quella che definisce “gogna mediatica” è costata alla sua azienda, che si occupava di management nell’ambito delle attività di costruzione, avviamento e manutenzione di impianti chimici, petrolchimici, petroliferi, il licenziamento di sessanta dipendenti.