È stato assolto, «perché il fatto non sussiste», l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Con lui anche l’ex vicepresidente della Giunta, Alfredo Castiglione, e l’ex assessore all’Istruzione Paolo Gatti. Il processo, denominato dalla stampa la «Rimborsopoli abruzzese», si è svolto con rito abbreviato e vedeva gli imputati accusati di peculato e truffa aggravata. I fatti contestati dalla procura si riferivano a un periodo compreso fra il 2009 e il 2011. Secondo gli inquirenti – infatti – ci sarebbero state delle irregolarità nell’utilizzo delle carte di credito dell’ente. Nell’impianto accusatorio i pm ritenevano che alcune spese di vitto e alloggio in occasione di missioni e trasferte nella Capitale non fossero legittime.
Il principale imputato, Gianni Chiodi, adesso assolto da tutte le accuse, ha commentato la sentenza ai microfoni dell’Ansa: «Si chiude un’esperienza devastante, soprattutto a livello umano, per me e per chi mi è stato vicino». «Si tratta – ha aggiunto l’ex presidente – di una vicenda che fin dall’inizio ho ritenuto infondata, ma che mi ha portato all’attenzione dei media nazionali: mi piacerebbe che fosse dato almeno un decimo del risalto che è stato dato ad avvisi di garanzia “farlocchi” e che chi mi ha condannato sulla base di quegli avvisi di garanzia oggi mi chiedesse scusa, ma so bene che entrambe le cose molto difficilmente avverranno». L’assoluzione, pronunciata dal Tribunale di Roma a cui era stata trasferita l’inchiesta nata a Pescara, è piena e riguarda tutti gli addebiti mossi nei confronti dei tre imputati.