Gli ex vertici di Finmeccanica (oggi Leonardo) e di Agusta Westland, Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, sono stati assolti dalla terza corte di Appello di Milano nel processo che li vedeva imputati per corruzione internazionale e false fatturazioni in merito al presunto pagamento di una tangente in india. Secondo i giudici “non vi è prova sufficiente che i fatti sussistano”.
Si tratta della sentenza di appello bis per i due ex manager del gruppo della Difesa. La procura generale di Milano aveva chiesto la conferma della prima condanna di appello, a 4 anni e 6 mesi per Orsi e a 4 anni per Spagnolini. La prima condanna in appello era stata annullata con rinvio da parte della Corte di Cassazione nel dicembre.
Si chiude dopo 14 anni una vicenda iniziata con la vendita nel 2004-2007 di 12 elicotteri militari, che secondo le procure di Busto Arsizio e Milano aveva comportato una tangente di 556 milioni di euro a Sashi Tyagi, già capo di stato maggiore dell’aeronautica di Nuova Delhi, con triangolazioni tra Italia, Tunisia, Mauritius e India.
Il 12 febbraio 2013 Orsi era finito in carcere per 80 giorni e Spagnolini ai domiciliari.
Nel frattempo l’India ha cancellato tutte le commesse militari dall’Italia, a vantaggio della Francia, e solo la diplomazia ha consentito di togliere Leonardo-Finmeccanica dalla black list. Mentre la vicenda si intrecciava con la guerra politica indiana – il partito del Congresso di Sonia Gandhi accusato di connivenze con l’Italia – e con l’arresto dei fucilieri della marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.