Il processo sul caso “Rimborsopoli”, inerente alla gestione dei fondi in Regione Piemonte, torna in Appello. È quanto deciso dalla Corte di Cassazione, richiedendo di prescrivere o rideterminare le pene inflitte a 24 imputati dalla Corte di Torino il 24 luglio 2018, dopo i verdetti di colpevolezza emessi in primo grado nel 2016 solo per 15 accusati. Tra gli imputati sono annoverati l’ex presidente regione leghista del Piemonte Roberto Cota (per cui è richiesta una condanna a un anno e sette mesi), l’onorevole Paolo Tiramani della Lega (un anno e cinque mesi) e l’onorevole Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia (un anno e sette mesi).
È stato invece assolto in terzo grado l’onorevole Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, in quanto «il fatto non costituisce reato». Vicepresidente in Consiglio Regionale ed eletto in provincia di Alessandria nel 2010, è stato assessore per gli enti locali dal 2013 al 2014 e assessore al commercio per il comune di Alessandria dal 2017 al 2018, prima di essere eletto alla Camera.
A Molinari la procuratrice generale Pina Casella aveva contestato un peculato di quasi 1.200 euro, per cui il politico era stato condannato a 11 mesi in appello. Nella fattispecie la condanna era stata richiesta per 600 euro che gli erano serviti per pagarsi sei notti d’albergo a Torino quando si erano protratti i lavori del Consiglio regionale.
È stata confermata invece la condanna a 4 anni e sei mesi al consigliere regionale Michele Giovane (Pensionati per Cota) per peculato e finanziamento illecito ai partiti, per il quale un appello bis dovrà solo rideterminare la condanna accessoria pari a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.