Assolto ex sindaco campano, sui documenti incriminati la sua firma è falsificata da terzi

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Antonio Russo, ex sindaco di San Gennaro Vesuviano dal 2014 al 2018 per il Movimento 5 Stelle, è stato assolto dall’accusa di falso e truffa inerente alla sua attività di medico in un’indagine su una serie di truffe per falsi sinistri stradali.

Il politico, noto ortopedico del territorio alla base del vulcano, era finito sotto la lente degli investigatori per un’indagine partita circa dieci anni fa. La Procura di Nola (Città metropolitana di Napoli) aprì un’inchiesta che coinvolgeva 200 persone accusate d’aver partecipato, a vario titolo, ad una serie di truffe organizzate ai danni di varie compagnie assicurative, generalmente casi di invenzione di falsi sinistri e preparazione di certificati medici falsi.

L’ex sindaco è stato l’unico imputato a rinunciare alla prescrizione, preferendo farsi giudicare nel merito dei fatti in tribunale sull’accusa a lui rivolta di aver emesso tre certificati medici per favorire uno dei beneficiari dei risarcimenti assicurativi. I successivi riscontri della perizia calligrafica effettuati nel corso del dibattimento hanno dato ragione alla difesa (penalista Costantino Catapano) e a Russo, che aveva sempre sostenuto che le firme non fossero sue ma dei falsi. È stato quindi dimostrato che persone terze hanno apposto le firme, volendo anzi far apparire l’atto come proveniente dal sindaco pentastellato.

Il Tribunale di Nola, presieduto da Lucio Aschettino, ha pertanto emesso la sentenza di assoluzione con la formula «per non aver commesso il fatto», mentre hanno dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione per tutti gli altri imputati. Presso il Comune siede attualmente la commissione straordinaria di Erminia Ocello, Raffaella De Asmundis e Giuseppe Mingione

Russo ha commentato: «Sono molto contento perché finalmente, dopo dieci lunghissimi anni, si è dimostrata la mia totale estraneità ai fatti. Nonostante il risultato fosse quello atteso, mi resta un grande rammarico dovuto ai lunghissimi tempi trascorsi per ottenere giustizia. Infatti, a tale risultato si sarebbe potuti arrivare già molto tempo fa, considerato che gli elementi investigativi raccolti dal principio della vicenda lo consentivano ampiamente».