Indagini sul caso Open, Matteo Renzi si scontra con l’Espresso, La Verità e Il Fatto Quotidiano

Assolto dall’accusa di lesioni aggravate durante una manifestazione
27 Novembre 2019
Ex sindaco e imprenditore novarese assolto dall’accusa di violenza domestica su un ex dipendente
4 Dicembre 2019

Un nuovo conflitto mediatico ruota attorno alla figura dell’ex presidente del Consiglio, ex segretario del Partito Democratico e attualmente leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Il 26 novembre 2019 sono scattate una serie di perquisizioni a Firenze e in altre 10 città, legate a un’indagine della procura sulla Fondazionùe Open, precedente marchio utilizzato dall’ex premier toscano tra il 2012 e il 2018 per la sua attività politica, di cui era presidente l’avvocato Alberto Bianchi, indagato per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. Nell’indagine della procura di Firenze, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco con il pm Antonino Nastasi, i magistrati ipotizzano diversi in violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici, i reati di traffico di influenze illecite, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali. Nella vicenda infatti resta confusa la posizione di Open, valutandone la sua entità come partito piuttosto che come associazione.

La situazione ha generato una serie di casi mediatici, che vede ora l’ex leader dem scontrarsi con l’Espresso, La Verità e Il Fatto Quotidiano. L’Espresso, nella persona del giornalista Gigi Riva, sostiene che i fondi di alcune aziende, donati all’associazione politica Open, siano in realtà stati utilizzati per l’acquisto di una nuova casa, per un totale di 700mila euro.

In merito all’accusa l’ex premier ha detto: «il giornalista Gigi Riva dell’Espresso dice sulla Rai che Renzi si è fatto la villa con i soldi della donazione. Si tratta di una clamorosa diffamazione. Ho pagato casa con i miei soldi, le donazioni alla fondazione non c’entrano niente, quando ho chiesto un prestito l’ho restituito. Ora basta! Ho dato mandato ai miei avvocati di citare il signor Riva dell’Espresso chiedendo 100 mila euro. #ColpoSuColpo».

Matteo Renzi ha reagito alle accuse, definendo l’attacco come «un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese. Il messaggio alle aziende è: “non finanziate Italia Viva se non volete passare guai”», annunciando «due denunce penali e due azioni civili. Lo farò volutamente a Firenze e sono certo che i magistrati di questa città saranno solerti nel difendere il mio diritto alla giustizia. Ho criticato l’invasione di campo di due magistrati nella sfera politica e la risposta è la diffusione di miei documenti privati personali. Brivido!». lLe denunce sono state depositate dall’avvocato Federico Bagattini, di cui una riguardo al giornalista Marco Travaglio (indirizzata al procuratore di Firenze) accusandolo di aver detto che il governo Renzi ha «beneficiato il gruppo Toto nel 2017» , le altre indirizzate alla procura di Genova sono «per rivelazione di segreto bancario o istruttorio alla luce degli articoli della Verità e dell’Espresso». L’ex sindaco di Firenze ha affermato per tanto: «credo nella giustizia e nei magistrati di Firenze: a loro mi rivolgo perché siano riconosciuti i miei diritti. Non attacco la magistratura, contesto la trasformazione di Open in partito».